Si inaugura il prossimo 10 Dicembre con un Vernissage, la mostra il Coriolano, a cura di ARTOONG.
La mostra si avvale di diversi mezzi espressivi, la musica del Coriolano, il video della sua esecuzione, la fotografia come fermo immagine emotivo.
La macchina da presa entra nelle volute musicali, accompagna lo spettatore, lo cattura con l’immagine, il colore, il movimento: l’energia lo coinvolge, musica e ritmo lo seducono, non gli consentono la distanza, la distrazione, tuttavia non lo forzano, non lo costringono, lo accompagnano nel cammino, incontrano la mente distratta.
È il pregio della cultura, è la forza dell’arte: tenere vive le coscienze e il sentimento e permettere che l’uomo sia umano, lasciare che egli venga allo scoperto in un attimo di abbandono, a contatto con la bellezza.
La telecamera diventa uno strumento dell’orchestra e segue docile la trasfigurazione che avviene nel Maestro che, nell’esigere un’interpretazione dalla sua orchestra, si fa egli stesso strumento: rende visibile l’uomo Coriolano, diventa Coriolano egli stesso.
L’eroe si astrae e mentre viene richiamato alla terra dalla voce della madre che lo prega, abbandona di fatto la vita, segue la sua strada.
Morirà, poco importa se per mano dei Volsci o suicida, annegato nel profondo turbamento del dissidio che lo lacera, tra la delusione, il fallimento di un ideale ed al contempo la pietà, che non gli consente di fare del male a coloro che ama.
Così avviene la trasfigurazione di Coriolano e la sua reincarnazione, lo spettatore incontra l’intensità fisica ed emotiva del personaggio vivo e presente.
Le fotografie fermano l’istante, come dipinti sono testimoni di un racconto e anche della trasformazione. La rielaborazione dei frame segna il cambiamento la nascita dell’uomo dall’uomo. Rievocazione dunque, evocazioni pittoriche, ma anche incarnazione dinamica, mutazione. Vita.
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Added by Akela64 on December 1, 2008